giovedì 31 marzo 2016

RIFIUTI, IL PD ROMAGNOLO HA SVERGOGNATO QUELLO LIVORNESE

Sapete cosa fa il PD a Forlì (120.000 abitanti) mentre a Livorno vuole propinarci l'ennesima privatizzazione di "area vasta", svendendo Aamps al carrozzone Retiambiente? Esattamente il contrario.
E' stata presentata dal sindaco PD Davide Drei la nuova società di gestione per la raccolta dei rifiuti, che quest'anno subentrerà al gigante quotato in borsa Hera s.p.a. ed ai suoi inceneritori, per separare la gestione della raccolta e del riciclo da quella dello smaltimento, evitando così monopoli e conflitti di interesse, proprio come raccomanda l'Antitrust.
La nuova società gestirà un bacino di utenza molto più piccolo rispetto ad Hera, anche qui confermando le direttive Antitrust, applicando la strategia rifiuti-zero, visto che i dati certificano come la vecchia raccolta a cassonetti costi ai cittadini molto più rispetto al porta-a-porta.
Inoltre, resterà una società 100% pubblica, quindi non esiste alcun obbligo di legge a privatizzare, come invece sostenuto dal Partito Democratico nostrale.
Consiglio al PD livornese, svergognato clamorosamente dai colleghi romagnoli, di fare un esame di coscienza e smetterla di ripetere a pappagallo le filastrocche imbeccate dalle lobby interessate al business della monnezza.
Anche il M5S di Nogarin deve stare attento, visto che nel programma ufficiale ha proprio quello che sta facendo il PD romagnolo: altri passi falsi verso la strategia rifiuti-zero produrrebbero un confronto umiliante. E' ora di partire in quarta, risanando l'azienda grazie alle politiche virtuose. 

Andrea Romano - Resistere! Azione civica

AAMPS, SERVE UN PATTO TRA LAVORATORI E AZIENDA


pubblicato il 23 marzo 2016:

Le polemiche dei giorni scorsi sulla mozione a favore dei dipendenti Aamps hanno poco senso, con Forza Italia che tenta di passare come paladino dei lavoratori, per non parlare del PD che prima ha creato il precariato in azienda e ora spinge per privatizzare con Retiambiente (che procederebbe come minimo alle stesse "decurtazioni stipendiali" del CTT-nord).
La maggioranza ha tergiversato per due anni con nomine improponibili, anche se ora al timone di Aamps sembra essere arrivato chi sa di cosa parla. 
Per evitare ogni rischio occupazionale non serve approvare un foglietto in Consiglio comunale (carta straccia senza valore legale), ma è necessario che i dipendenti si siedano allo stesso tavolo con l'azienda, formulando pubblicamente una proposta organica per il piano industriale, nel rispetto del mandato di Nogarin: strategia rifiuti-zero e niente Retiambiente. 
I lavoratori tengano presente che l'Ascit di Capannori (che presto verrà distrutta dal sindaco PD per far spazio a Retiambiente) serve 80.000 abitanti - più della metà di Livorno - ed è passata da 40 a 140 dipendenti rinunciando all'inceneritore e puntando su porta-a-porta e riciclo, senza far debiti e diminuendo le tariffe: non è un miracolo, ma merito dei quattrini incassati rivendendo il materiale, anziché pagare milioni per bruciarlo e smaltirne le ceneri.
Tengano anche presente che ormai da anni negli USA il settore del riciclo ha più occupati perfino dell'industria automobilistica. Parma - piena di debiti - ha avviato il risanamento estendendo il porta-a-porta a 190.000 abitanti, Milano lo ha esteso ad 1 milione e 400mila abitanti in un anno e mezzo.
L'indotto da ora in poi dovrà guadagnare "insieme" ad Aamps e non più "a spese" di Aamps. Stesso discorso per i morosi (in certi casi le due categorie coincidono).
Se si aprirà un confronto su questo piano costruttivo, sarebbe assurdo per Comune e azienda rifiutare il dialogo, necessario per un risanamento efficace e veloce, anziché lungo e conflittuale.

Andrea Romano - Resistere! Azione civica

giovedì 3 marzo 2016

IL PD NEGA L'EVIDENZA, ANCHE CONTRO L'ANTITRUST

Con la lettera di Alessio Ciampini (Tirreno del 03.03.2016), il PD prova a confondere le acque accusandomi sostanzialmente di aver falsificato le conclusioni dell'Antitrust e proponendone un'interpretazione quasi opposta.
L'approccio basato sui soli dati di fatto, anziché sui desiderata delle lobby della monnezza, consiglia invece di analizzare lo studio Antitrust per come esso si presenta effettivamente:
1) a pag. IV si conferma che la durata per gli affidamenti dovrebbe essere di 5 anni, tempo necessario "ad ammortizzare gli investimenti", mentre il PD vuole affidare il monopolio a Retiambiente per 25 anni;
2) a pag. V si certifica che la dimensione ottimale per gestire la raccolta dei rifiuti è nella fascia tra 30.000 e 100.000 abitanti, ma Retiambiente vuole gestire un'area da oltre un milione di abitanti (che l'Antitrust consiglia di "frazionare"); la dimensione regionale raccomandata per gli ATO non c'entra niente, perché si tratta degli organi di controllo e non delle aziende;
3) terrificante anche il giudizio a pag. 124-125 sulle società "miste" come Retiambiente, con il rischio per i comuni di venire "estromessi" dalla gestione e di "tariffe a carico dei cittadini troppo alte";
4) non è assolutamente vero che, come dice Ciampini, "la strada del porta-a-porta è la più costosa", infatti a pag. VI si ribadisce che "i costi di gestione complessivi sono inferiori" rispetto al trattamento dell'indifferenziata;
5) a pag. 69 e seguenti viene affermato chiaramente che riciclo e incenerimento sono due settori alternativi e distinti: il primo consente concorrenza e produzione di valore, mentre il secondo rappresenta costi fissi elevati e irrecuperabili (viene preferito solo rispetto alla discarica, chiamata comunque a riceverne le ceneri);
6) a pag. XI si conferma che per conflitto di interesse chi gestisce la raccolta (per es. Retiambiente) non dovrebbe gestire impianti di smaltimento, ma anche qui il PD fa finta di non sentire;
7) pag. 89-90: l'unico sistema di raccolta che consente di raggiunge le percentuali di differenziata obbligatorie per legge è il porta-a-porta;
8) a pag. 87 infine l'Autorità afferma che "il potenziamento della raccolta differenziata consente di ridurre i costi pagati dai cittadini": più chiaro di così non si può, ma se il PD insiste allora propongo un confronto pubblico, alla presenza di esperti, con tanto di documenti a portata di mano.

Andrea Romano - Resistere! Azione Civica