martedì 20 settembre 2016

L'INCENERITORE SI E' FERMATO, LASCIAMOLO COSI' PER SEMPRE

Sembra che Aamps, zitta zitta, abbia spento un'altra volta l'inceneritore, fino alla fine di ottobre, per le solite costosissime manutenzioni del suo "prezioso" ferrovecchio, che stando al piano industriale (pag. 47) pesa sul bilancio per circa 6 milioni di euro l'anno, pari a circa 128 euro per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato prodotto a Livorno.
Nel frattempo le strade non si stanno riempiendo di rifiuti abbandonati: la nostra monnezza viene tranquillamente conferita in discarica, ad un costo mediamente inferiore e con un vantaggio ambientale non indifferente, dato che la cenere tossica dell'inceneritore finisce comunque in discarica ma dopo che tutto il resto è stato ridotto in fumo e fatto respirare agli ignari cittadini, che poi si ammalano dando la colpa alla sfortuna.
Non si può dire quindi che l'inceneritore non si può spegnere senza danneggiare i conti, questo è confermato dal fatto che molte altre aziende italiane hanno spento per sempre i loro forni dedicandosi al riciclo e ricavandone un beneficio economico. In una fase di risanamento di fronte al Tribunale questo è un concetto da tener presente!
Nell'ipotesi di un immediato spegnimento dell'inceneritore, dunque, l'azienda risparmierebbe denaro pubblico, l'inquinamento diminuirebbe in modo consistente, i lavoratori Aamps dedicati all'impianto farebbero quello che stanno facendo (?) in queste settimane di blocco, o magari verrebbero ricollocati in altri servizi, anziché assumere altre decine di persone in fase pre-fallimentare (come prevede il piano industriale).
Non solo, dedicandosi seriamente alla raccolta differenziata ed al riciclo, Aamps potrebbe far calare la produzione di rifiuti indifferenziati dell'80% e la produzione totale di rifiuti del 30%, come è successo altrove. Il risparmio per lo smaltimento sarebbe di almeno 5 milioni l'anno, più altri 4 milioni l'anno di risparmio per la raccolta e il trasporto, più gli ulteriori ricavi per la vendita del materiale differenziato per almeno 3 milioni l'anno: parliamo quindi di una generazione di liquidità totale ulteriore di circa 12 milioni l'anno, capace di ripianare i debiti concordatari in meno di 3 anni.
L'Aamps ha fatto questi calcoli? Ha valutato queste opzioni come gli aveva ufficialmente chiesto di fare il sindaco? Se è possibile spegnere subito l'inceneritore, figuriamoci se non si può programmare una sua graduale dismissione. In ogni caso appare sempre più assurda e anti-economica l'ipotesi di una continuazione dell'attività a pieno regime, sfruttando la monnezza importata da fuori Livorno.

Andrea Romano - Resistere! Azione civica

lunedì 5 settembre 2016

CHE FINE HA FATTO L'ATTO SU RETIAMBIENTE PROMESSO DAI 5 STELLE?


Forse in Consiglio comunale hanno iniziato ad utilizzare il calendario astrale o quello maya, perché la delibera n. 189 approvata lo scorso 10 giugno impegnava il sindaco e la giunta a presentare "entro 30 giorni" un atto per formalizzare il non-conferimento di Aamps in Retiambiente (dato che per legge tale conferimento è una libera scelta del Comune), ma di giorni ne sono già passati quasi 90 e di quell'atto non c'è traccia.
Nel frattempo però Aamps ha dato alla luce il famigerato piano industriale che vuole obbligare i livornesi a fare la raccolta differenziata, ma non per ottenere benefici economici e ambientali, ma perché il nostro inceneritore venga utilizzato proprio e sempre più da Retiambiente, per smaltire la spazzatura pisana, lucchese, massese, che dovrà finire allegramente nei nostri polmoni e, attraverso il sangue, nelle nostre cellule. Pagando, ovviamente, una cospicua tariffa al gruppo privato che si aggiudicherà il controllo della nuova azienda.
Resta il fatto che se poi la differenziata a Livorno funzionerà poco e male (c'è da giurarci, visto come è andata finora), c'è sempre la possibilità di tirar fuori dal cassetto il progetto di "mega-inceneritore", nuovo fiammante e capace di bruciare sia la monnezza "fatta in casa" che quella importata.
Sarà per questo che i consiglieri del M5S si sono "dimenticati" di quella delibera e hanno improvvisamente smesso di litigare con il PD su Aamps e sulla privatizzazione di Retiambiente? 
Facile litigare sull'amianto sepolto da 40 anni in tutta Livorno, come su altre questioni importanti per i cittadini ma innocue per certe lobby, più difficile evitare l'inciucio su un appalto gigantesco come quello di Retiambiente, del valore di circa 7 miliardi di euro, pari all'incasso della TARI in tutta l'area vasta per 25 anni.

Andrea Romano - Resistere! Azione civica