mercoledì 18 febbraio 2015

ANCHE A LIVORNO MOBILITAZIONE CONTRO IL T.T.I.P., FIRMA CONTRO LA BARBARIE


Riteniamo che molti nostri concittadini livornesi non sappiano ancora niente del TTIP, del TISA e dell'ISDS. Non è colpa loro: gli accordi internazionali che si stanno perfezionando e che vengono indicati con quelle sigle vengono infatti accuratamente tenuti nascosti dai governi e dalla Commissione europea, che sta conducendo trattative riservate dal 2013 con il ministero del commercio USA.
Nel dettaglio, il TTIP è un trattato che mira ad indebolire ulteriormente le tutele sociali e ambientali che possono ostacolare i profitti delle grandi industrie multinazionali, il TISA è un accordo che punta a privatizzare obbligatoriamente tutti i servizi pubblici vietando ogni possibilità di riappropriazione da parte degli stati e dei comuni, l'ISDS è una procedura che sottrae ai tribunali il potere di dirimere le controversie tra l'interesse pubblico e quello delle lobby industriali, consegnandolo a squadre di strapagati avvocati al servizio delle stesse. In poche parole: la fine della democrazia.
In vari paesi, questa infamia ha già consentito alle multinazionali di far cancellare leggi a protezione della salute pubblica e dell'ambiente, per evitare il pagamento di stratosferici risarcimenti danni per "mancato profitto".
Migliaia di agenti lobbisti stipendiati da banche e industrie stanno facendo pressioni sui politici di Washington e Bruxelles perché questi trattati vengano approvati in tutta fretta e tenendo all'oscuro la popolazione. Ma la mobilitazione dell'opinione pubblica ha già fatto fallire questa manovra nel 1998 e adesso è necessario ancora una volta protestare e proporre modelli alternativi alla barbara legge del più forte, che siano democratici e trasparenti.
Per questo si sta formando anche a Livorno un comitato locale STOP-TTIP aperto a tutti e aderente alla rete internazionale che in Europa ha già raccolto oltre un milione e 400mila firme. Invitiamo tutti a firmare on-line all'indirizzo stop-ttip-italia.net e ad aderire al comitato livornese scrivendo aresistereazionecivica@gmail.com.

Andrea Romano, Elena Salvestrini - Resistere! Azione Civica

martedì 17 febbraio 2015

ALLARME, RENZI VUOLE LA SUPER-POLIZIA UNIFICATA. COME IL DUCE.

In silenzio, il governo Renzi si prepara ad unificare le forze di polizia italiane, eliminando le attuali 5 polizie (PS, Carabinieri, Finanza, Forestale e Penitenziaria), rispondenti finora prudentemente ognuna ad un diverso ministero, e ponendo la super-polizia ai comandi del solo Ministro dell'Interno.

Questa riforma a mio avviso è molto preoccupante, perché all'indomani del fascismo (Mussolini accorpò subito Polizia e Carabinieri) venne evitato di unificare la gestione delle forze dell'ordine a garanzia dell'ordinamento democratico.

Infatti, furono molteplici gli allarmi e gli scandali nei decenni successivi, basti ricordare il piano golpista "Solo" preparato dal comandante dei Carabinieri gen. De Lorenzo, oppure tutte le vicende in cui risultarono coinvolti molti alti ufficiali, dalle stragi, ai servizi deviati alla P2.
Fino ai giorni più recenti, dal caso del comandante della Finanza gen. Speciale, condannato dalla Corte dei Conti, al capo della Polizia De Gennaro, finito sotto inchiesta con i suoi subordinati per la vicenda della Diaz a Genova.

Per non parlare di chi ha ricoperto negli anni il ruolo di Ministro dell'Interno, a cui si vorrebbe ricondurre la super-polizia unificata: da Scelba a Nicola Mancino, rinviato a giudizio nella vicenda Stato-mafia, da Gava (arrestato per questioni di camorra) a Scajola, attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di aver aiutato un latitante. Faccio male a preoccuparmi?

Certamente è opportuno un maggior coordinamento tra le varie polizie, così come è necessario conseguire risparmi di spesa, ma perché non farlo fissando un tetto al numero di generali e prefetti ed ai loro pingui emolumenti, anziché stravolgere vita e carriere di tanti funzionari e agenti, accentrando pericolosamente il potere nelle mani di un solo comandante e un solo ministro?


Andrea Romano - Resistere! Azione Civica

martedì 10 febbraio 2015

SANITA', SITUAZIONE DISPERATA...E POLITICA DISINTERESSATA


Liste d'attesa sempre più lunghe, ticket sempre più onerosi, strutture di pronto soccorso sempre più intasate: questi sono i risultati delle politiche sanitarie in Toscana, difese a spada tratta dal presidente uscente e ricandidato Rossi, che tra l'altro ci risulta ancora indagato per la vicenda del deficit di oltre 200 milioni all'ASL di Massa (nonché intercettato mentre parlava di "colpetti al bilancio") e marito dell'ex direttrice dell'ASL di Siena, che sembra sia stata da poco rinviata a giudizio per abuso d'ufficio.

Un anno fa, non contenti del nuovo ticket da 36-38 euro, in Regione si sono inventati l'esborso di altri 10 euro per la “digitalizzazione” della diagnostica per immagini: poi si è scoperto che fanno pagare i 10 euro anche per le vecchie ecografie stampate su carta.

Non solo: dopo aver acquistato il lettore digitale e configurato il tutto, se un povero malcapitato decide di limitarsi a consultare on-line un esame diagnostico non può farlo: deve farselo spedire oppure deve recarsi di persona a ritirarlo, altrimenti viene stangato con una sanzione.

Il pronto soccorso poi funziona a meraviglia: dopo un interminabile purgatorio in sala d'attesa, può capitare di dover aspettare nella bolgia del retro anche per 10-12 ore, perché i grandi capi non riescono neanche ad allestire un piccolo ambulatorio di guardia medica per i codici bianchi, per decongestionare il pronto soccorso e ottimizzare l'utilizzo della guardia medica.

L’unica cosa che funziona alla perfezione nelle ASL è il sistema di riscossione dei ticket e l’intramoenia (attività privata dei medici), vero polo affaristico delle ASL: nel caso di lunga attesa per una prestazione pubblica, puoi farla subito a pagamento, con l'ASL che ci ricava il 40%: un incentivo quindi ad allungare sempre più le liste d'attesa, nonostante una sentenza del TAR che vieta di accorciare i tempi per le prestazioni private rispetto a quelle statali.

In vista delle elezioni regionali, crediamo che ai cittadini interessi molto di più conoscere le intenzioni delle forze politiche in merito alla soluzione di questi problemi, anziché le solite lotte fratricide per accaparrarsi qualche succulenta poltrona: attendiamo (poco) fiduciosi qualche seria presa di posizione.


Resistere Azione Civica