martedì 18 ottobre 2016

LE MINACCE DI ATO SU AAMPS SONO RIDICOLE, IL COMUNE SMETTA DI SUBIRLE



Continuano le minacce dell'ATO Rifiuti contro la città di Livorno, per costringere il Consiglio Comunale democraticamente eletto a conferire Aamps in una mega-società privatizzata, chiamata Retiambiente, che progetta di incenerire da noi tutta la monnezza della Toscana nord-occidentale.
Gli "ultimatum" di ATO riportati dal Tirreno, infatti, sarebbero solo ridicoli se non fossero preoccupanti, dato che qualche amministratore pasticcione o mal consigliato potrebbe cascarci e arrendersi alle pressioni.

Il Testo Unico degli Enti Locali non solo attribuisce una competenza "esclusiva" ai Consigli Comunali in merito a convenzioni/affidamenti dei servizi pubblici e partecipazioni a società di capitali (art. 42), ma chiarisce anche che "ai sensi dell'art. 128 della Costituzione" (inserito nell'art. 114 dopo la riforma del 2001), tutte le altre leggi dello Stato "non possono derogare" a questi principi (art. 1).

Quindi, al di là degli improbabili ricorsi decisi dal Comune sull'incostituzionalità degli ATO (fondati su motivi risibili e per questo già respinti dal TAR), è chiaro che questi Enti, pur legittimati nella loro esistenza, hanno bisogno di far ratificare le loro decisioni ai singoli Consigli Comunali.
Ecco perché, nonostante gli strombazzati e inapplicabili strumenti coercitivi previsti dalla normativa nazionale e regionale, alla fine si sono dovuti arrendere riconoscendo ai Comuni la "libera scelta" (delibera CC n. 151/2011) in ordine al conferimento in Retiambiente delle aziende preesistenti come Aamps.

Ma il Consiglio Comunale su questo ha già deliberato tre volte, con atto n. 108/2014 (linee programmatiche), n. 109/2015 e n. 189/2016, riconfermando sempre la volontà inequivocabile di non conferire Aamps in Retiambiente. 

Lo stesso Consiglio, con voto favorevole anche del Sindaco, aveva fissato al 10 luglio scorso il termine perché Giunta e dirigenti procedessero all'interruzione del percorso verso Retiambiente, invece è spuntato un piano industriale Aamps che è solo la brutta copia del piano ATO-Retiambiente: tenta di sfruttare il concordato per imporre l'incenerimento (riconosciuto "fattore di crisi aziendale"), come perno strategico di area vasta nei prossimi anni. Tutto questo contro la volontà del Consiglio e dei cittadini.

Andrea Romano - Resistere! Azione Civica

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