lunedì 6 giugno 2016

RIFIUTI, L'INCHIESTA DEL TIRRENO HA SVELATO UN SISTEMA IPOCRITA

pubblicato il 7 maggio 2016:

L'inchiesta del Tirreno sulla raccolta ed il trattamento dei rifiuti a Livorno ha squarciato il velo di ipocrisia che finora ha coperto la gestione della nostra "monnezza": da anni facciamo una raccolta differenziata che in realtà è una volgare messinscena.
Da tempo stavo denunciando questo sistema: sul Tirreno del 25 luglio 2014 chiedevo maggiore trasparenza sui dati della raccolta in Venezia, mentre sul Tirreno del 9 maggio 2015 ribadivo come "si segnalano da tempo fenomeni estesi di migrazione dei rifiuti verso altri quartieri e di conferimenti errati" producendo "una raccolta più complicata e costosa", anche per l'assenza di controlli e sanzioni.
Il vero sistema "Rifiuti-zero" a Livorno non è mai stato applicato, per la volontà finora portata avanti di continuare ad alimentare l'inceneritore e varie discariche: un giro d'affari che ha contribuito ad affondare i conti aziendali.
Nelle città dove il porta-a-porta viene fatto seriamente, i conti godono infatti ottima salute e i cittadini sono soddisfatti del servizio. Capannori porta ancora 60 tonnellate al mese al Picchianti, ma ormai è meno di un decimo dell'indifferenziato prodotto. Treviso sta abbassando la tariffa grazie al porta-a-porta, diminuendo la produzione pro-capite di indifferenziato a 53 kg l'anno. Parma è stata perfino premiata dalla regione, in moneta sonante.
A Livorno invece i cassonetti forniscono materiale impuro che non può essere riciclato ed un porta-a-porta organizzato male trasforma i bidoncini in mini-cassonetti, dove la qualità del materiale resta pessima, oltre a produrre più costi e disagi.
Rifiuti-zero è una favola se gestito alla "livornese", ma se fatto seriamente funziona: materiale di buona qualità assicura un'ottima remunerazione sul mercato e non viene bruciato, l'organico non impuro può essere utilizzato come compost, perfino i fanghi del riciclo della carta possono essere a loro volta riciclati, così come la plastica meno pregiata può evitare lo smaltimento con trattamenti di estrusione e stampaggio. 
Però serve competenza e volontà politica, finora assenti ma che spero riusciranno ad emergere dal nuovo piano industriale, se non altro ormai per questione di sopravvivenza finanziaria. 

Andrea Romano - Resistere! Azione Civica 

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