La consigliera regionale Gazzarri cerca di tenere il punto (Tirreno 26.10.14) sul tentativo della Regione di forzare la mano ai comuni nel perseguimento delle politiche promosse dalla lobby di aziende private o privatizzate rappresentata dalla Cispel, guidata dall'ex coordinatore regionale dei DS e finanziata dalle aziende stesse attraverso le tariffe pagate dai cittadini.
Stavolta si tratta dei rifiuti, di cui la Regione cerca di privatizzare la gestione insultando la volontà dei cittadini e minacciando commissariamenti se AAMPS non verrà ingoiata da Retiambiente, già pronta per essere consegnata a speculatori privati.
Mi pare che Gazzarri, per difendere l'indifendibile, eviti di rispondere alle mie domande: in Regione hanno davvero messo a confronto gestioni "frammentate" e gestioni unificate (come quelle delle grandi multi-utility quotate in borsa) ricavandone la convinzione che nel secondo caso sia aumentata l'efficienza anziché i debiti, gli sprechi e le tariffe? Hanno davvero spulciato i bilanci di Iren, A2A, Hera, ecc. oppure ripetono a pappagallo le filastrocche delle lobby, interessate ad arraffare business monopolistici a buon mercato?
Tutto il resto, compresa l'ineluttabilità delle fusioni e delle privatizzazioni, sono leggende facilmente smentibili: basta fare l'elenco dei comuni che si sono tenuti fuori da certi percorsi e che ci hanno solo guadagnato: ho fatto solo l'esempio di Pistoia sul trasporto pubblico, ma anche su questo Gazzarri ha ritenuto di sorvolare.
Andrea Romano - Resistere/Azione Civica
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