venerdì 26 giugno 2015

SERVIZI, LA REGIONE CONTINUA A VOLER SBAGLIARE TUTTO

Ha fatto benissimo il Tirreno ad andare a vedere, con il servizio pubblicato martedì 26 maggio, dove va a finire in Toscana la cosiddetta raccolta differenziata dei rifiuti e ad indagare su come mai la percentuale della differenziata stessa non riesce a salire, se non lentissimamente, mentre le tariffe aumentano con "l'ecotassa".
La risposta della Regione è stata patetica e preoccupante, visto che la colpa di tutto secondo i nostri illuminati amministratori sarebbe delle aziende troppo piccole sparse sul territorio. 
Quello che interessa alla Regione è infatti promuovere le fusioni tra i gestori, trampolino per la privatizzazione totale del servizio tramite le famigerate "gare regionali" (quella sul trasporto pubblico ormai è peggio del Vietnam). 
Peccato per loro che il Tirreno abbia scovato le eccellenze del territorio toscano, Capannori e la zona empolese, che guarda caso sono gestite non da colossi privatizzati quotati in borsa ma da aziende del territorio (Ascit e Publiambiente), totalmente pubbliche e che hanno puntato subito sul riciclo ed il porta-a-porta, con risultati straordinari: differenziata oltre l'80%, di alta qualità, e tariffe in discesa.
In Toscana non servirebbe altro che copiare questi territori (già imitati perfino dalle metropoli d'oltreoceano), invece la Regione continua a voler fare il contrario per compiacere le lobby dei rifiuti, nonostante le grandi aggregazioni siano nemiche dell'efficienza e amiche del profitto riservato a pochi squali.
Basti pensare che i mega-impianti di smaltimento, che queste grandi aziende dovrebbero gestire, hanno bisogno di contratti almeno ventennali per ripagare l'investimento prestato dalle banche, fatto che ha sempre bloccato lo sviluppo del riciclo e del risparmio per garantire un flusso di rifiuti costante da bruciare nei forni inceneritori. Tanto paga (e respira) sempre il solito pantalone.

Andrea Romano - Resistere! Azione Civica

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