giovedì 23 aprile 2015

DISBOSCAMENTI E DISCARICA, PERCHE' LA PROVINCIA NON RISPONDE?



Qualche giorno fa si è svolta una seduta del Consiglio Provinciale durante la quale il presidente Alessandro Franchi avrebbe dovuto rassicurare la popolazione per quanto riguarda la vicenda dei disboscamenti autorizzati sulle colline livornesi, oltre a chiarire in quali termini la questione può o no coinvolgere la discarica a Limoncino.

Le cronache hanno invece riportato le risposte a mio avviso evasive pronunciate nell'aula consiliare da Franchi, che a quanto pare sui disboscamenti si è fatto scudo con le leggi e le decisioni burocratiche, mentre sulle eventuali strade alternative per raggiungere la discarica ha passato la patata bollente al Comune, che su questo evita di esprimersi.

A questo punto, essendo l'opinione pubblica rimasta in attesa dei chiarimenti necessari, vorrei rivolgere come cittadino contribuente direttamente a Franchi le domande rimaste ancora senza risposta:

1) anche se i disboscamenti sono a norma di legge, è la Provincia a decidere quali limiti inserire nelle autorizzazioni. Perché vengono inseriti limiti talmente leggeri (75 matricine per ettaro) da consentire un vero e proprio scempio paesaggistico e ambientale? Perché gli organi politici non intervengono immediatamente con una direttiva per gli uffici?

2) la sentenza n. 149/2014 del Tribunale di Livorno ha ordinato alla Provincia di ridurre le tipologie di rifiuto conferibili nella discarica a Limoncino da 108 ad una sola: terre e rocce da demolizioni (codice 17.01). Questo ovviamente porta a conseguenze fondamentali dal punto di vista ambientale e urbanistico. La Provincia ha rispettato la sentenza?

Mi auguro che stavolta vengano fornite risposte precise ed esaurienti, nel rispetto dei principi di trasparenza che devono guidare gli amministratori e i funzionari pubblici, soprattutto quando una vicenda interessa l'intera comunità.


Andrea Romano - Resistere! Azione Civica

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